Tra cultura e natura: in tour alla scoperta dell'alto Lazio
Castel Sant'Angelo
Il nostro viaggio parte da Castel Sant’Angelo, borgo di confine della Sabina, sulla via Salaria, 18 chilometri a nord di Rieti. Giriamo a sinistra al cartello per il paese e prendiamo Via dei Laghi. Lungo la strada incontriamo il piccolo Lago di Paterno, un’oasi di natura incontaminata in cui i romani individuarono il punto esatto del centro geografico d’Italia. Proseguiamo salendo sulla stessa strada fin quasi a quota 600 metri s.l.m. . Lasciata l’auto, entriamo da quella che era la principale porta di accesso attraverso le mura fortificate, Porta Antica in cui sono racchiusi tutti i tesori di un centro ricco di storia. Passeggiando per le suggestive viuzze incontriamo subito la Chiesa di Santa Maria della Porta, con la sua splendida torre campanaria. Raggiungiamo poi il punto più alto di Castel Sant’Angelo, dove troviamo i resti del cassero e della torre di avvistamento, quest’ultima unica testimonianza ancora quasi intatta del Castello medievale, circondati dalle verdissime colline che avvolgono il nucleo urbano. Dal punto in cui noi oggi ammiriamo uno splendido panorama sulla Valle del Velino, nutrita dalle purissime acque del fiume, in tempi antichi si controllavano strategicamente i traffici di nemici sulla via del Sale. Ci dirigiamo poi all’estremità del paese, uscendo dalle mura, addentrandoci per Via Dabormida, piccola strada “belvedere”, senza uscita, da cui si gode di uno degli scorci più belli sul Velino e sul borgo. Infine, uscendo dal paese in direzione Via Dante Alighieri, raggiungiamo la frazione di Canetra in cui visitiamo l’affascinante Chiesa di San Biagio.
Borgo Velino
Riprendiamo, quindi, la via Salaria e proseguiamo verso nord per circa 4 chilometri per raggiungere Borgo Velino. Giriamo a sinistra al cartello, prendiamo Via dell’Artigianato e proseguiamo dritti per Via Nazionale che diventa Via Romana, fino a raggiungere il centro storico. Ammirando la cinta muraria che circonda il paese, notiamo che le antiche mura medievali sono state oggi trasformate in case, rispettando la pianta originale del piccolo borgo. Entriamo dalla porta di accesso e ci ritroviamo in Piazza Umberto I, cuore del paese. Qui, oltre all’interessante Museo Civico, visitiamo la Chiesa di San Matteo Apostolo che ci colpisce per la bellezza e la lucentezza dei colori dei suoi decori interni. Uscendo dalla chiesa a sinistra prendiamo via Velino e la seguiamo fino al ponte sul fiume da cui ammiriamo il corso d’acqua, cullato dalle sponde ricche di vegetazione e di fiori spontanei. Usciamo, infine dal paese e, nei pressi della via Salaria, visitiamo il Convento di San Francesco, ubicato nelle vicinanze di un importante sito archeologico di epoca romana, il Ninfeo dei Flavi.
Antrodoco
Torniamo sulla via Salaria e percorriamo solo 3 chilometri, per raggiungere quella che sarà l’ultima tappa del nostro itinerario: Antrodoco, all’ombra del maestoso Monte Velino, una delle cime più elevate dell'Appennino continentale. Poco prima del ponte che attraversa il Velino per portarci all’ingresso del paese, lungo la Salaria individuiamo, fra le fronde degli alberi, il campanile della splendida Chiesa di Santa Maria Extra Moenia, capolavoro romanico con annesso Battistero. Ci dirigiamo, quindi, verso Porta Sant’Anna, varco di accesso alle mura del borgo antico, e prendiamo via del Ponte. A sinistra incrociamo Corso Roma, che ci condurrà nel cuore del paese, ricca di piccole botteghe in cui, più tardi, acquisteremo qualche gustoso souvenir “gastronomico”. Prima di raggiungere la piazza principale, Largo IV Novembre, giriamo nella seconda traversina a destra e ci ritroviamo su Largo Santa Chiara, all’entrata della graziosa Chiesa di Santa Chiara, finalmente visitabile dopo anni di restauro. Girando, invece nella stradina di fronte, sulla destra, raggiungiamo Piazza Cardinale Federico Tedeschini, che fa angolo con via Cutilia, dominata dalla bella Chiesa di Santa Maria Assunta. Con la visita a quest’ultimo esempio di architettura romanica recentemente rimaneggiata, si conclude il nostro viaggio in Alto Lazio, nei paesi in cui il Velino scorre indisturbato, seguendo il ritmo lento di questi preziosi borghi dall’intatto fascino medievale.
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Commenti e suggerimenti dei visitatori:
Che posti, non vedo l'ora di tornarci!